In sintesi
- 🎬 Diabolik – Chi sei?
- 📺 Rai 4, ore 21:20
- 🕵️♂️ Terzo capitolo cinematografico dei Manetti Bros. dedicato al celebre ladro Diabolik: il film esplora le origini misteriose del protagonista e il suo rapporto con l’ispettore Ginko, tra colpi di scena, tensione e atmosfere noir vintage, con un cast d’eccezione che include Miriam Leone e Monica Bellucci.
Diabolik, Eva Kant, Miriam Leone, Giacomo Gianniotti, Manetti Bros., Monica Bellucci e Valerio Mastandrea sono protagonisti assoluti della prima serata di Rai 4 di oggi, martedì 17 giugno 2025, con la prima visione TV di “Diabolik – Chi sei?”, un vero evento per tutti gli amanti del thriller all’italiana e dei fumetti cult. Un appuntamento imperdibile alle 21:20, per immergersi nell’atmosfera tesa e glamour creata dal terzo atto cinematografico dei Manetti Bros., finalmente pronto a svelare – almeno in parte! – le origini del mitico Re del Terrore.
Diabolik – Chi sei?: Un film evento per la TV e tutti i fan di Eva Kant, Manetti Bros. e Monica Bellucci
L’attesa era palpabile ed è giunta finalmente la sera in cui l’enigma più affascinante del fumetto italiano prende vita sul piccolo schermo. La trama di questo terzo capitolo, diretto dai sempre visionari Marco e Antonio Manetti, ruota tutta attorno al confronto serrato tra Diabolik (interpretato dal carismatico Giacomo Gianniotti, nuova linfa italo-canadese per il personaggio) e il suo storico avversario, l’ispettore Ginko (un sempre credibile Valerio Mastandrea). Per la prima volta nella saga, i due nemici vengono imprigionati dalla stessa banda e costretti a una claustrofobica coabitazione, da cui scaturisce un viaggio nei segreti del passato di Diabolik. Sullo sfondo, Eva Kant (Miriam Leone, ormai volto iconico della partner-in-crime) e Altea (Monica Bellucci, magnetica e sofisticata) si lanciano nella disperata ricerca dei rispettivi compagni, con la promessa di colpi di scena, tensioni e rivelazioni senza precedenti.
La regia dei Manetti Bros. si riconferma attenta all’estetica vintage e alle atmosfere da fumetto, con scelte fotografiche e musicali che richiamano la golden age del noir italiano. Il vero cuore del film pulsa nella relazione inedita tra i due rivali storici, costretti ad aprirsi e riconoscere punti di contatto laddove la rivalità sembrava insormontabile. Un’occasione imperdibile per chi ama le storie dove bene e male non sono mai netti, ma sempre in bilico tra ombre e fascino.
Diabolik, Eva Kant e i punti di forza di questo nuovo capitolo
- La scelta di spingere sul backstory: scoprire finalmente chi sia davvero Diabolik, anche solo per frammenti, è motivo di estasi per ogni fan del fumetto.
- Il casting, che per la prima volta investe su Giacomo Gianniotti: il volto internazionale aggiunge modernità e carisma a un personaggio a rischio “mummificazione” cinematografica, servito invece con grande dinamicità ed energia.
Il film rappresenta una maturità stilistica e narrativa per i Manetti Bros., che hanno raccolto consensi per la loro fedeltà alle atmosfere delle sorelle Giussani ma anche per la volontà di osare: l’alchimia tra i personaggi, la cura delle location – che sembrano quadri usciti dalle tavole originali – e la scelta di effetti speciali prevalentemente pratici danno una marcia in più alla produzione. La presenza di una superstar come Monica Bellucci, poi, regala un tocco internazionale alla pellicola, e il connubio con la raffinata Miriam Leone è pura magia per il grande e piccolo schermo.
L’eredità di Diabolik tra cinema, cultura pop, Rai 4 e la nuova generazione
Parlando da nerd dichiarato, “Diabolik – Chi sei?” non è solo un film di genere. È un atto d’amore verso una delle icone pop più longeve del nostro immaginario, capace di sopravvivere a decenni di mode e rivoluzioni estetiche. Al cuore di questa operazione c’è la voglia di portare il mito – dark, magnetico e problematico – di Diabolik a una nuova generazione di spettatori, senza snaturarne l’essenza. E anche chi era scettico, data la difficoltà di adattare certi personaggi per lo schermo, deve ammettere che i Manetti Bros. hanno trovato il giusto equilibrio tra aderenza filologica, ritmo moderno ed emozione umana.
Il film si distingue inoltre per alcuni elementi da cinefilo: il rimando diretto agli albi storici – e in particolare a “Diabolik, chi sei?” del 1968 – e la scelta consapevole di costruire dialoghi affilati e scene che ammiccano più al poliziottesco degli anni ’70 che ai blockbuster digitali. Un punto in più che ha convinto anche molta critica, che si è lasciata conquistare dalla sottile ironia meta-narrativa e dalla capacità del cast (punteggiata dalla solidità di Mastandrea e dalla rara eleganza di Monica Bellucci) di regalare personaggi tridimensionali, malgrado la materia letteraria fosse decisamente “cartoonish”.
La media dei voti si aggira tra il 3 e il 3,5 su 5: critici e pubblico premiano in particolare la regia, la ricostruzione d’epoca e la cura dei dettagli.
I fan di lunga data hanno lodato la scelta di mostrare un Diabolik più umano e meno machiavellico, oltre all’approfondimento del rapporto con Ginko.
Insomma, questa sera la vera domanda non è “Cosa vedere?” ma “Come lasciarsi trasportare da un cult italiano che sa sempre reinventarsi senza mai tradire se stesso?”. A voi la scelta di tuffarvi, magari con maschera e guanti neri, in una notte tutta suspense e mistero. Diabolik vi aspetta.
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